Centro Pandora
Scuola di Arti Applicate

LE PROPOSTE PER LA SCUOLA

Il laboratorio di narrazioni con la creta 

“Il gesto e la parola”

Questo laboratorio prevede di realizzare un percorso per gruppi di coetanei che parteciperanno ad una narrazione collettiva di loro creazione, che verrà accompagnata dalla produzione di immagini tridimensionali con l’argilla che ne saranno la traduzione visiva.

I ricordi nascono dai luoghi che li sollecitano, dagli impulsi sensoriali che li evocano: c’è una geografia personale della memoria in cui oggetti e luoghi, colori e odori si legano e danno vita, tra realtà e immaginario, a scenari della memoria. Il laboratorio vuole indurre i singoli partecipanti a dare corpo, nella rappresentazione plastica e figurativa, a questi scenari interiori.I ragazzi avranno così la possibilità di vedere materializzata, attraverso ‘frammenti di mondo’ una zona di sé che potrebbe essere stata destinata a restare in ombra.

Il materiale prodotto verrà opportunamente registrato e rielaborato in formato digitale così da assumere l’aspetto di una video-storia.

Il laboratorio è rivolto a ragazzi di diverse fasce d’età: dai 6 ai 10, dagli 11 ai 14 anni.

Si può svolgere nelle scuole o nella sedi dell’associazione

docente Andrea Sola

L’impostazione dei laboratori di narrazione per immagini consiste nel coniugare l’attività espressiva di tipo estetico alla costruzione di una narrazione. Il desiderio di fare, il bisogno di espressione che è presente in maniera evidente in tutti i bambini ed anche, in forma più o meno latente, negli individui adulti, è il punto di partenza per un percorso nel campo dell’espressività artistica e narrativa. Il laboratorio è il luogo in cui vengono offerti i mezzi, gli spazi e l’assistenza necessari per costruire liberamente questa esperienza.
Le due dimensioni del racconto, quella narrativa e quella figurativa, sono fatte oggetto di una elaborazione finalizzata allo sviluppo delle capacità espressive e comunicative: il continuo rimando della elaborazione dal piano intellettivo (descrizione con parole) a quello sensitivo (descrizione con figure) e lo scambio dei punti di vista che comporterà, è il mezzo per un arricchimento di ciascuno dei due mezzi espressivi.
Una volta che avranno preso corpo attraverso la narrazione e la rappresentazione figurata, questi scenari diventano così un nuovo grande spazio aperto alla condivisione, il luogo in cui scambiare le diverse narrazioni e sul quale esercitare un nuovo senso della responsabilità: lo spazio di ognuno diventa componente indispensabile dello spazio comune.
I temi che possono essere adottati come campi della narrazione possono essere i più vari e di diverso genere, a seconda del contesto in cui si opera e della composizione degli attori: l’età, il tipo di gruppo, i tempi e le modalità del contesto in cui si opera.
Si può partire da racconti elaborati collettivamente o individualmente dagli stessi attori oppure stimolare la elaborazione di esperienze autobiografiche individuali scritte o narrate oralmente, oppure da materiali preesistenti come testi letterari od altro.

A titolo d’esempio, ecco alcune delle tematiche proponibili:
La descrizione della propria visione di sé, intesa come estrapolazione delle figure che connotano la propria soggettività più segreta, cioè del modo in cui ciascuno si autorappresenta: dai modi possibili di nominarsi, di descriversi in immagine, di vedersi nei propri rapporti con gli altri.
La individuazione dei luoghi e degli spazi che sono stati vissuti con maggiore senso d’appartenenza: in questo caso ad essere oggetto di autoriflessione sarà il loro ambiente di vita.
La ricerca delle forme della vita di relazione: ai ragazzi viene chiesto di individuare gli ambiti in cui più profondamente viene sentita l’importanza degli altri, le modalità delle relazioni significative di cui si sostanzia il loro vissuto.
La elaborazione in immagini di testi letterari o di storie elaborate collettivamente, che comporta una presa di coscienza dell’importanza della componente figurativa nella descrizione della realtà. Può essere il punto di partenza per sperimentare la forza che può avere una visione “estetica” di un contenuto discorsivo e iniziare quindi a comprendere lo specifico apporto conoscitivo che le immagini danno ad un testo scritto. In questo contesto la fase della “illustrazione”, che usualmente viene delegata all’intervento di un ulteriore autore,” l’illustratore del libro per ragazzi”, è svolta direttamente dai lettori/autori che sono chiamati in prima persona a dare corpo alle suggestioni visive che il testo sa evocare.

In questi laboratori viene impiegato regolarmente l’utilizzo di mezzi multimediali per la raccolta e la sistematizzazione dei materiali prodotti, che vengono opportunamente registrati e documentati con mezzi fotografici e video e montati in filmati che vengono riprodotti e distribuiti a tutti i partecipanti. La pratica della documentazione audio e video è funzionale all’intento di mettere al centro dell’interesse il percorso creativo: i partecipanti diventano così in prima persona gli attori protagonisti di ciò che accade nello spazio del laboratorio.
La restituzione del percorso condotto da ciascun partecipante del gruppo sotto forma di materiale video è una forma di rafforzamento dell’identità attraverso il riconoscimento del proprio operato in un oggetto permanente che, al pari degli oggetti materiali effettivamente prodotti, entra a far parte del proprio bagaglio personale.
Inoltre la documentazione audio e video, permettendo la visibilità all’esterno delle esperienze condotte e quindi la loro socializzazione al di fuori dell’ambito del gruppo, è una forma di rafforzamento della legittimità del percorso creativo.

Il metodo operativo di questi laboratori consiste nel fornire l’opportunità di operare liberamente in contesti adeguati senza l’imposizione, esplicita od implicita, di schemi predeterminati di tipo estetico, compositivo o tecnico. Determinante, in questa impostazione è l’atteggiamento dell’operatore che deve spogliarsi di qualsiasi ruolo di guida, (sentendosi anche implicitamente portatore di valori estetici precostituiti): la sua figura deve essere assolutamente neutra dal punto di vista del sapere e nello stesso tempo deve saper comunicare un atteggiamento di piena fiducia e di “servizio” nei confronti degli attori. All’atteggiamento di valutatore deve sostituirsi quello di incoraggiatore: l’operatore deve saper comunicare la fiducia nell’operare e nella persona impegnata nello sforzo della creazione.

QUI IL LINK ALLA PAGINA CON TUTTI I VIDEO DEL LABORATORIO “IL GESTO E LA PAROLA”

Corso di formazione per insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado: l’uso degli strumenti audiovisivi finalizzato alla narrazione per immagini

docente Andrea Sola

Questa proposta di aggiornamento sull’uso degli strumenti audiovisivi nella scuola parte dalla constatazione che, a fronte di una invasione ormai massiccia ed incontrollabile di flussi di immagini assolutamente indiscriminate nella vita di ciascuno e, in maniera particolarmente devastante, in quella dei bambini e dei ragazzi, non vi è una sufficiente elaborazione di un’alternativa pedagogica che sappia proporre un uso formativo di questi strumenti espressivi.
Si tratta, pensiamo, non di demonizzare il mezzo in sé, ma di introdurne un uso “a misura d’uomo” cominciando a rendere familiari degli approcci diversi.
L’elaborazione del materiale visivo che viene comunemente praticata nell’attività scolastica si limita alla produzione di elaborati che hanno una valenza autonoma – di fatto percepita come “complementare” alle altre pratiche di apprendimento – e vengono considerati come afferenti ad una sfera dell’apprendimento separata, l’”educazione all’immagine”, che non interferisce nello svolgimento delle altre pratiche formative.
Questa impostazione ha come naturale sviluppo il suo progressivo ed irreversibile accantonamento (nella scuola media) , fino alla sua definitiva scomparsa nella fascia della scuola superiore.
Il corso si popone quindi di fornire gli strumenti di base per un utilizzo del linguaggio dell’immagine che si inserisca a pieno titolo nel progetto formativo, inserendosi con pari dignità nello svolgimento delle diverse attività curricolari.
L’utilizzo dell’immagine si può inserire nei processi di elaborazione del racconto in tutte le sue forme: ogni storia letta o ascoltata, ogni esperienza di vita, ogni ricordo autobiografico può essere sviluppato, oltre che sul piano puramente discorsivo (il racconto orale o scritto) anche su quello degli “scenari percettivi” che traducono i contenuti del racconto in oggetti visualizzabili.

Affinché ciò sia concretamente attuabile, è necessario introdurre alcuni strumenti tecnici ormai di uso semplificato ed alla portata di qualsiasi contesto: l’elaborazione digitale delle immagini, la ripresa e il montaggio video, sono mezzi espressivi dalle potenzialità amplissime e possono facilmente essere padroneggiabili da chiunque. Una introduzione al loro uso può quindi essere rivolta sia al personale docente che agli allievi anche giovanissimi.

STRUTTURA DEL CORSO

Prima fase
esempi di utilizzo didattico del linguaggio audiovisivo
elaborazione di progetti-campione applicati a contesti diversi: il racconto di sé; la narrazione collettiva; la lettura illustrata; la cronaca degli eventi; l’inchiesta
nozioni di base sul fotomontaggio digitale
nozioni di base sulle tecniche di ripresa video e sul montaggio video
brevi esercitazioni su alcuni progetti-campione

Seconda fase
Gli insegnanti che hanno partecipato alla prima fase attiveranno nelle proprie classi dei progetti e verranno seguiti dal docente in diversi periodi dell’anno scolastico durante lo sviluppo del lavoro, con interventi di supporto in ciascuna delle classi.

Destinatari: max 30
Scuole: infanzia – primaria – secondaria 1° – 2° grado

Durata:
prima fase: n. 6 incontri per complessive 15 ore (ciascun incontro sarà di 2 ore e 30).
seconda fase: n. 3 interventi facoltativi in aula per ciascun insegnante nel corso dell’anno scolastico

Il corso è tenuto dal prof. Andrea Sola

Segnaliamo un articolo sulle attività’ di Andrea Sola del Centro Pandora di Forte Marghera, Mestre

Visite guidate al complesso del Forte Marghera ed al laboratorio Pandora

I gruppi classe delle scuole primarie di primo e secondo grado verranno ospitati negli spazi dell’ASSOCIAZIONE  dove potranno sperimentare direttamente la modellazione dell’argilla realizzando propri manufatti: Verranno quindi organizzate attività di disegno libero all’aperto seguiti da cerchi di condivisione dei lavori eseguiti .

Tutti i manufatti realizzati dai bambini verranno cotti e quindi loro consegnati in un secondo momento.

Si faranno inoltre giochi di gruppo all’aperto ed esplorazioni delle parti più nascoste del Forte.

Durante la visita verranno fornite informazioni storiche ed ambientali sul Forte.

A richiesta si può  organizzare un picnic per il pranzo.

Durata: 4 ore circa
Le quote di partecipazione saranno proporzionate al numero di partecipanti.
Possono partecipare un massimo di 40 bambini per volta.

LE ATTIVITA’ NELLE SCUOLE 

Il laboratorio dell’associazione ospita gratuitamente diverse scolaresche che vengono invitate a visitare il Forte e vengono introdotte alla pratica della ceramica e più in generale della espressività artistica (scuole primarie e secondarie della zona, scuole di altre regioni d’Italia). Viene inoltre fornito supporto tecnico e logistico a tutte le scuole che intendono introdurre l’utilizzo della creta nelle attività didattiche.

Le seguenti scuole hanno sin’ora partecipato alle attività:

Scuola dell’Infanzia Archimede di Mestre,
Scuola Primaria “Lombardo Radice” di Mestre,
Scuola Primaria Da Vinci di Mestre,
Scuola Primaria Virgilio di Mestre,
Scuola Primaria M.Foscarini di Venezia,
Scuola Media di Burano (VE),
Scuola Primaria San Girolamo” di Venezia,
Scuola dell’Infanzia Piraghetto di Mestre,
Scuola Primaria di via Terraglio 16,
Scuola Primaria Leopardi di Mestre,
Istituto Comprensivo G. Matteotti di Olmo di Maerne,
Scuola dell’Infanzia “G.Rodari” di Mestre,
Scuola dell’Infanzia “8 marzo” di Mestre,
Scuola Media “G. Cesare” di Mestre,
Scuola Primaria “F. Filzi” di Mestre,
Scuola Media di Campalto
Istituto d’Arte Guggenheim di Venezia-Mestre

IL LABORATORIO CON I BAMBINI E I GENTORI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA “8 MARZO”

CENTRO PANDORA

PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI 3381376675
e-mail: info@corsipandora.it

ll Centro Pandora è attivo nella organizzazione di attività legate alla pratica della ceramica: mette a disposizione uno spazio attrezzato, materiali ed attrezzature; fornisce assistenza tecnica su progetti specifici; diffonde la pratica della ceramica nelle scuole ed ospita regolarmente bambini nei propri spazi.
Promuove diverse iniziative espositive e dimostrazioni di lavorazione della ceramica all’interno del Forte.

RICHIEDI INFORMAZIONI

FORNO A GAS

FORNO A GAS PER RAKU ED ALTRE COTTURE TUTTO IN MATTONI REFRATTARI!!!

Il forno, molto economico sia per il prezzo che per i costi di esercizio, è adatto a tutti i tipi di cottura a gas: prime cotture, smalti in ossidazione, raku (utilizzabile da un operatore singolo in quanto il coperchio si autosostiene); bucchero o cotture similari (si può inserire un bidone di metallo); riflessi metallici (riduzioni in raffreddamento, il forno è facilmente sigillabile per ottenere la riduzione). Il rivestimento interno è COMPLETAMENTE in mattoni refrattari,: a differenza dei comuni forni da raku, non viene utilizzata la fibra ceramica, nemmeno sul coperchio. QUESTI I VANTAGGI: – non è tossico (la fibra rilascia sempre del pulviscolo anche se nuova) – la coibentazione è molto più duratura, può quindi essere raffeddato anche molto lentamente; questo consente di cuocere anche pezzi realizzati in argilla liscia, qindi molto sensibili agli sbalzi di temperatura. – la fibra ha una durata limitata nel tempo ed è molto fragile (si scafisce con un dito). E’ alimentato da una normale bombola di gas liquido. Il forno è di forma circolare. Il bruciatore è fissato al foro di entrata con apposito supporto regolabile. Il forno raggiunge la temperatura di 1200 gradi. Il forno può anche essere regolato in modo da salire E RAFFREDDARSI lentamente e quindi eseguire le cotture di pezzi crudi anche molto delicati.

FORNI ELETTRICI anche per utenze domestiche: monofase, 1300 gradi, a partire da kw 3,6

NapoliCresce è una linea di oggetti in ceramica per la tavola che riproduce espressioni della creatività infantile napoletana: sculture, dipinti, pensieri prodotti dai ragazzi nei laboratori artistici vengono selezionati e riprodotti fotograficamente su manufatti in ceramica.
La vendita dei prodotti ha lo scopo di finanziare i laboratori artistici che operano nei diversi quartieri della città e di avviare percorsi di formazione professionale alle attività artigiane.
Invitiamo chi voglia sostenere i nostri progetti ad utilizzare questi prodotti nelle proprie attività, acquistarli o donarli privatamente.